sabato 13 agosto 2016

Per la crescita in Italia servono misure europee.

Leggo oggi molti commentatori, giornalisti e politici chiedere a gran voce misure espansive di bilancio da parte dell'Italia. 

Ci dimentichiamo che in un'economia aperta e per di più nella moneta unica, incentivi fiscali di un solo Paese vanno a vantaggio di tutti. In altre parole, vanno a vantaggio anche dei Paesi che non ne sopportano l'onere non potendo essere misure fiscali selettive per normativa europea.

Gli economisti veri ve lo spiegheranno meglio. Ma un incentivo fiscale a rinnovare, ad esempio, le automobili andrà a beneficio di tutti i produttori di automobili e non solo di quelli italiani. Quindi misure come il super ammortamento (la possibilità di registrare il costo fiscale di un bene maggiorandolo del 40% e quindi avendo un beneficio in termini di quote di ammortamento), varato lo scorso anno in Francia e quest'anno in Italia, aumentano il gettito IVA nel Paese, ma non il PIL in pari misura al carico fiscale sopportato da chi ha messo l'incentivo. 

Un serio rilancio dell'economia europea, passa quindi per misure europee. Sia misure concertate - i.e. il super ammortamento adottato da tutti i Paesi Europei - sia attraverso un vero Piano europeo per il rilancio degli investimenti pubblici ed il sostegno a quelli privati (altro che "acqua di rose Juncker"), ma anche con misure di incentivo fiscale posto a carico del bilancio europeo.

A complemento di tutto questo, un sostegno alle PMI tramite Procurement Pubblico sarebbe il giusto complemento. Ma per carità, non sia mai cresciamo e creiamo occupazione!

Una vera flessibilità della politica di bilancio senza sforare il limite del 3% (Vedi qui le mie proposte) sarebbe solo il giusto complemento, ma capisco che meglio riempire i giornali di promesse e polemiche che di proposte strutturate. 

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