domenica 26 ottobre 2014

Il nostro compito? Ricostruire l'Italia.


Ho appena letto il nuovo post dia Gustavo Piga. Vi dico le mie impressioni, con riferimento all'Italia e alla sua (mancanza) di strategia di politica economica.  

Siamo in recessione. Ci sono segni di deflazione. Pochi gli investimenti pubblici e gli sforzi per creare un nuovo sistema scolastico. Il PIL potenziale vicino a quello effettivo, senza segni di inflazione e con elevata disoccupazione, segnala che il sistema si sta modificando. I settori trainanti dell'economia non riescono a bilanciare - sopratutto in termini di occupazione - quelli in declino o che stanno scomparendo.

Quale sarà il nuovo punto di equilibrio del sistema credo che sia impossibile saperlo e ancora più vano pensare di poterlo determinare; il sistema dei prezzi relativi prima o poi provvederà a fare in tutto o in parte il suo lavoro e le forze di lungo periodo (la tecnologia, la demografia, e altri fenomeni antropologici) tracceranno la via. 

Il compito della politica economica in questi frangenti è quello di rendere più semplice e meno costosa la transizione dal vecchio al nuovo regime economico e di consentire che il cambiamento avvenga rapidamente. Le questioni sono: 

Quindi le questioni a me sembrano soprattutto tre. Due per consentire la ricostruzione del capitale fisico e imprenditoriale. Una per favorire la ricostruzione del capitale umano e sono:

1. disintermediare per quanto possibile e subito il sistema bancario
2. abbassare le tasse, riformando seriamente il settore pubblico, diminuendone l'atrofia
3. E, infine, guardando al futuro, intervenire sul sistema educativo

Il compito che abbiamo davanti si chiama ricostruzione del sistema Italia.  Perché se non lo facciamo noi, qualcuno ci verrà a dirci come fare. E non è la stessa cosa. 

domenica 12 ottobre 2014

Alcune idee per il rilancio dell'economia

Con Gustavo Piga abbiamo già lanciato sui nostri blog e sul Il Foglio un'idea per sostenere le piccole e medie imprese. Si trattava di un prestito a tassi molto bassi per favorire programmi di crescita e di investimento. Proseguo nel proporre alcune misure semplici e a costo zero. 
Purtroppo, ci siamo abituati da tempo a non cercare soluzioni semplici che riguardano le nostre piccole medie imprese. Andando a guardare gli interventi di politica economica effettuati gli ultimi anni vediamo interventi studiati per le imprese, come il bonus aggregazioni o gli incentivi alla ricerca e sviluppo, ovvero l'ACE. Ma nulla studiato specificamente per le piccole e medie imprese. 
Il discorso che comunemente si affronta nel parlare delle piccole imprese è quello di favorire la crescita dimensionale, ritenuto da molti un nostro punto debole. Tuttavia, dopo sette anni di crisi, le piccole medie imprese hanno bisogno di rafforzarsi prima di poter pensare allo sviluppo e alla crescita. In questo momento manca sia il credito alle piccole medie imprese sia le commesse pubbliche e private in grado di farle sopravvivere.
In questi casi occorre una risposta di politica economica. 
La prima misura sarebbe quella di studiare l'intervento di CONSIP in favore delle piccole e medie imprese favorendone l'accesso agli appalti pubblici, nel rispetto delle regole Europee e in modo tale che, nel medio periodo, gli appalti pubblici incentivino le nostre piccole imprese ad aggregarsi e a diventare più grandi. Non saremmo i primi a fare questo tipo di politica nel mondo.
Seconda misura di politica economica che ritengo auspicabile è quella di creare una banca per il credito alle piccole imprese che si collocherebbe in un segmento di mercato oggi non coperto dalle banche straniere ne' dalle banche nazionali. Segmento di mercato che, tuttavia, vede l'interesse di molti investitori che oggi non hanno strumenti ed intermediari per raggiungere le piccole imprese. La banca fornirebbe quei servizi, indispensabili alla crescita dimensionale, che oggi il mercato non offre perché poco remunerativi. 
Infine, grazie ai capitali rientrati e frutto di evasione, costituire un fondo d'investimento dedicato alle PMI
Misure a costo zero per la crescita.