domenica 8 gennaio 2017

Dal rilancio dei musei, un'occasione di crescita per l'Italia.


Esulta il ministro Franceschini con i dati alla mano dell'affluenza di visitatori ai musei. Forse anche grazie alla circostanza che ogni prima domenica del mese, nei musei statali, si entra gratis.

Se ragiono sul tema mi viene da pensare che se la domanda è così alta quando il prezzo è zero, vuol dire che il prodotto offerto non è di alta qualità. In altre parole, pur essendo le opere d'arte conservate nei nostri musei di incalcolabile bellezza e interesse storico-culturale, le modalità per la loro fruizione non consente di attrarre masse di visitatori se non quando il prezzo è zero.

Dopo aver esultato, inviterei il Ministro ad una seria riflessione su come questa risorsa dell'umanità è gestita. Rifletterei sulla responsabilità che abbiamo nel rendere più attraenti i nostri musei. Come occorre pensare i musei come attrazione è offrire servizi in linea con le aspettative di viaggiatori. Anzi, far diventare la cultura il motivo principale per cui il nostro Paese torna ad essere la metà del turismo internazionale. Perché abbiamo perso - per chi non se n'è accorto - anche questo primato. E da tempo.

Occorre investire in quello che veniva chiamato il sistema Paese per rendere fruibili musei e città, luoghi di vacanza e di benessere (terme). Non basta un concorso internazionale per scegliere i direttori dei musei se poi tutt'intorno rimane lo stesso. Non basta un film girato a Roma per attrarre i turisti. Possono essere passi nella giusta direzione. 

Serve un progetto che metta da parte il campanilismo storico imperante nel nostro Paese e metta davanti a tutto un solo ideale: l'Italia

giovedì 5 gennaio 2017

Il valore economico del sistema giuridico.

Ho trovato sul web questo interessante paper che illustra l'importanza del settore legale nell'economia britannica. 

Il lavoro indica come la giustizia civile possa creare PIL e quindi occupazione. Attenzione: non si tratta di velocità dei processi, ma di come il sistema giuridico (Common law) lavora e che per le sue caratteristiche consente alla Gran Bretagna di essere il principale centro degli affari in Europa. Posizione che evidentemente può essere messa in discussione dalla Brexit. 

Il paper indica il perché di tale importanza solo indirettamente, quando auspica che il Governo lavori con l'industria "to develop and implement a campaign to promote the value and use of English law in commercial contracts and London as the leading international centre for dispute resolution."

In altre parole nelle transazioni commerciali mondiali si utilizza la English law e se il nostro sistema vuole tornare a essere leader nel mondo deve spostarsi su quelle regole, almeno in campo commerciale. Ripeto. Si tratta di una logica diversa, ma poi neanche tanto a ben guardare rispetto alla nostra tradizione, con cui il sistema commerciale mondiale lavora rispetto al nostro. 

Perché è importante questo cambiamento? Il paper lo dice così: "the UK’s long-term economic prospects are closely linked to the ability of the legal services sector to offer a full range of enabling legal services to clients from across the world;" e suggerisce che il Governo inglese deve lavorare per mantenere  "continued international competitiveness of the UK’s legal services sector."

Si può fare. 

Ps
Alle volte dimentico che il nostro Paese è resistente al cambiamento. Ma se vogliamo dare una risposta ai bisogni crescenti della popolazione il cambiamento è necessario. 

Pps
Se gli avvocati in Italia non si organizzano in law firm saranno sbaragliati dalla concorrenza delle law firm internazionali. Anche da qui si vede la volontà di cambiare.