domenica 17 giugno 2018

Una politica europea per i migranti



La tesi di Sergio Fabbrini oggi sul sole è molto interessante. In pratica Favrini ricorda che non c'è stato un governo italiano degli ultimi anni che non abbia denunciato l'ipocrisia europea, ricca di nobili parole,  ma povera di concrete azioni per affrontare nel breve e risolvere nel lungo periodo il tema migrazioni. 

Per affrontare una crisi migratoria di queste proporzioni, sostiene Fabbrini. la solidarietà a parole non basta. Ci vuole un nuovo approccio alla politica migratoria. E' ragionevole chiedere di rivedere gli accordi di Dublino (magari evitando di allearsi coni Paesi di Visegrad che quegli accordi vogliono semplicemente abolirli). Una strategia finalizzata a dare vita ad un governo comune della politica migratoria che sia indipendente e separato dai singoli stati. Occorre trasformare la Guardia europea, secondo il giornalista, in un'agenzia che possa agire autonomamente dalle volontà dei singoli governi (mentre ora interviene se richiesta da questi ultimi), così garantendo lo spazio europeo della libera circolazione. Occorre assegnare al governo comune della politica migratoria un bilancio indipendente, derivato da una capacità fiscale autonoma e gestito da un commissario responsabile verso il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri. Si tratta infine di sostituire gli Accordi di Dublino con una politica europea dell'asilo politico, decisa dal legislativo bicamerale a maggioranza e gestita da autorità politiche sovranazionali.

Per quanto tali misure siano necessarie, tuttavia esse non vanno al cuore del problema, ovvero creare nel tempo le condizioni di sviluppo pacificazione dei paesi dai quali i migranti provengono. Qui si fa la vera differenza tra la situazione attuale è una vera strategia. 

Ps
Siamo poi sicuri che un commissario Olandese metta davanti a tutto il bene dell'Europa? Siamo pieni di esempi di belle regole europee applicate male.