sabato 17 agosto 2019

Political crisis in Italy, part II

Something's Moving in the Italian Political scenario. 
All the Democratic forces that belongs to different parties feel the isolation of Italy in the world and are would love to form a new government that reduces tension in the country and in the international community.
However such a government should be based on a programme. A politic programme, not a contract that define a commercial government not a political one.
To form this type of government, based on a vast majority of MPs currently in Parliament, Italy needs time and should carefully manage the reaction of the political forces that may be excluded. 
This implies that an exectional effort should be made to include all the parties in this deal, even partially, so that no one is really against this government, that has only one scope: to relaunch the Italian economy and the political presence Internationally.

Stay tuned 

giovedì 15 agosto 2019

Ferragosto day, hot for politician in Italy

During  Ferragosto the Political situation in Italy Is always quiet ; all people including politician are at the Seaside, but this time the situation is different.

Today, it is time to send messages through interviews or Twitter so that after the break and before the speech of President Conte next week before the Senate, it is possible to find a way to exit from the current enpasse in which politics in Italy is.

I see 2 possibilities: the first One is that General election is called in October this year; the second is that the election is called in eighteen months from now.

There is no possibility that the crisis will last longer: or there is a new  majority in the Parliament or there will be a new general election.

The first scenario means that a new program, even a light one, should be in place and voted by the Parliament. The new programme should be presented by a president of the council and ministers that should be agreed with the new majority parties. The only incentive for this scenario to become real  - and it is very strong - is that MPs would like to maintain their current position. Not really a political agreement but only the willingness to stay in office as long as it is possible. Please note that this scenario do not means that this new government could not implement important and efficient reform. The other way round apply in Italy in this case. Often.

Stay tuned and stay well!

mercoledì 14 agosto 2019

How to read the political crisis in Italy

The new italian Political Crisis has been different compared to the previous one since The Beginning.

First of all the Timing.  The Crisis has been Opened just before an Holiday  period started. Where Only in the so called first Republic the politician did so, but in very different context. In fact there was only one governing party - the Christian democratic - that was the problem and the Solution at the same time. With the opposition party, the Comunist part, in a position to limit some excess and creating discipline.

Today the situation is different. The evolution of the Political situation is Linked to a single person, not to a party. The opposition is not there to limit or control but it is trying to find its route.

Second point. No external help. This time Italy is alone to solve its problem. As the rest of the world has other problems to deal with.

Third point. The old political generation is still there not so powerful as in the past, but still in a position to influence the result. This is a good news.

Keep in mind these points and may be you will understand what is going on. May be you may immagine how it will end.

domenica 7 aprile 2019

Dismissioni immobiliari? Prima pensiamo...

Siamo alle solite. Nuove dismissioni di immobili pubblici non a reddito, magari senza destinazione d'uso e con le solite polemiche.
Intendiamoci subito. Meglio questo che lasciare gli immobili chiusi o meglio aperti al degrado.
Ma nel corso del tempo era stato pensato uno strumento capace di dare nuova vita agli immobili dismessi prima di metterli sul mercato o destinarli ad utilizzi sociali o produttivi. Che ruolo gioca oggi questa SGR ?
Perché non si da seguito al progetto che prevede che un'agenzia governativa si faccia carico del ruolo di sviluppatore?
Ora vediamo il piano del governo. Magari troviamo le risposte a queste ed altre domande...

mercoledì 2 gennaio 2019

Gestire i rifiuti? Si può fare!


Il tema della gestione dei rifiuti a Roma deve essere affrontata attivandosi contemporaneamente su due fronti per definire un modello di gestione efficiente.

1.     L’ammontare degli scarti: a prescindere dalla possibilità di riciclare, la parte non utilizzata del prodotto acquistato dai cittadini crea un problema di raccolta e di successivo smaltimento, lavorazione e riuso dell’imballaggio. Anche assumendo che la differenziazione dei rifiuti sia fatta correttamente e che tutti gli imballaggi siano riciclabili, il volume da raccogliere e gestire rappresenta un elemento del problema da affrontare. Questo tema è ovviamente legato al numero di abitanti la città.

Sono circa 2 milioni e 800 mila le persone residenti a Roma. Se ognuna consumasse 1 litro di latte a settimana, “creerebbe” oltre 145 milioni di bottiglie o di incarti da riciclare in un anno.

Se ogni persona residente a Roma bevesse 2 litri di acqua al giorno (come raccomandato) e solo la metà utilizzasse acqua imbottigliata in confezioni da 2 litri (le standard sono da 1,5), avremmo oltre 1 miliardo di bottiglie da avviare al riciclo!

Ove possibile sarebbe preferibile utilizzare sempre di più contenitori o imballaggi riutilizzabili dal cittadino. Quando questo non è possibile allora ben vengano incentivi fiscali volti a facilitare l’utilizzo di materiale riciclabile o proveniente da materiale riciclato (come fatto nelle ultime due leggi di bilancio). Volete un esempio di incentivo? Aumentare l’IRES di 10 punti ai produttori e ai supermercati che non forniscono il proprio prodotto “sfuso” ovvero dando la possibilità di utilizzare un imballaggio portato da casa!



2.   Occorre, in ogni caso, affrontare il tema relativo ai materiali utilizzati per l’imballaggio quando strettamente necessari e di quelli abbandonati in luoghi non deputati al ritiro o non conferiti nei cassonetti come estintori, cassette di plastica, batterie delle auto, televisori, materassi, materiale di risulta di lavori edili. L’elenco potrebbe continuare; li definiremo materiali di difficile smaltimento.



Paradossalmente non affrontando i due temi sopra posti e considerando le peculiarità della città, dove è prevalente la “presenza di passaggio” (lavoratori che risiedono fuori del comune e turisti) e la grande dispersione territoriale, il risultato è un grande accumulo di sporcizia per le strade. Il tema dei (troppi) materiali utilizzati per l’imballaggio e quelli di difficile smaltimento viene ad essere esasperato da un metodo di raccolta oggi affidato ad un sistema misto di “porta a porta” e “svuotamento dei cassonetti”.

I temi sono connessi e vanno affrontati simultaneamente. Organizzare una filiera produttiva in grado di gestire correttamente i materiali differenziati ed avviarli all’effettivo riuso non può prescindere dall’aumento delle zone nelle quali avviene il ritiro di materiale non chiaramente riciclabile come sopra definito. In questo senso gli spazi adibiti alle iniziative domenicali dell’iniziativa  “il tuo quartiere non è una discarica” andrebbero adibiti costantemente a tale funzione. Altri spazi andrebbero identificati ed attrezzati.

Inoltre, occorre modificare il metodo di raccolta dove il “porta a porta” non è ancora attivo, in modo che dopo il primo svuotamento del cassonetto, vi sia personale “a terra” che rimuove il materiale non correttamente depositato o riciclato in modo da riempire nuovamente il cassonetto e consentire il suo successivo svuotamento. Potrebbero essere facilitate la costituzione di cooperative o di associazioni di persone che vivono la situazione di degrado (i.e. di cittadini residenti nel quartiere) cha affiancano la raccolta giornaliera dei rifiuti a fronte di una riduzione della TARI.