giovedì 28 dicembre 2017

Il piano mille euro.

Berlusconi pensa ai poveri, sottolinea l'occhiello di un articolo apparso oggi su "il Giornale". Quello che mi ha interessato non è la - pur condivisibile - proposta di Belusconi di aiutare chi ha un reddito sotto i 1.000 euro. Molto più interessante è la proposta di decontribuzione per facilitare le assunzioni.

Condivido. Ma deve essere una decontribuzione permanente su tutti i lavoratori e non solo,per i giovani. Non bisogna creare una categoria di disoccupati di 60 anni, che verrebbero licenziati per essere sostituiti da giovani, il cui costo azienda è più basso grazie alla decontribuzione.

Già che ci siamo, fissiamo a 67 anni il limite per andare in pensione e leviamo questa assurda regola che l'età della pensione si adegua all'aspettativa di vita!

Ps
Sulla riorganizzazione della macchina dello Stato aspetto di leggere qualche proposta.

Libero rilancia sul mio tema

Sono sicuro che Giuliano Zulin, autore oggi di un articolo dal titolo "Tu vuo fa l'americano" pubblicato su "Libero", non ha letto il mio post di ieri. Il suo articolo mi dà però l'occasione per ribadire una parte della mia proposta: la riduzione delle aliquote IRPEF finanziata con l'eliminazione delle detrazioni e delle deduzioni. 

Anche se Zulin manterrebbe quelle per medicinali e mutui, io continuo a pensare che sarebbe meglio ridurre le tasse a tutti per rendere meno efficace qualsiasi strategia di elusione ed evitare le distorsioni che le deduzioni e detrazioni comportano. 

Ridurre le aliquote (e rivedere gli scaglioni, come suggerisce implicitamente l'articolo) avrebbe anche l'effetto di ridurre il vantaggio di evadere.

Spero che quest'articolo di Libero serva ad avviare un dibattito serio sui vantaggi di ridurre le imposte sui redditi personali e rilanciare i consumi, senza creare buchi nel bilancio. La riduzione delle gettito sarebbe infatti finanziato dalla eliminazione delle deduzioni e detrazioni. 

Ps 
In Italia la corporate Tax è al 24% ma anche le imprese hanno degli importanti riduzioni fiscali per cui il Tax rate effettivo...  

mercoledì 27 dicembre 2017

Il rilancio dell'economia parte da uno shock. Vedi la riforma delle tasse di Trump.

La battaglia del fisco è iniziata. La riforma fiscaler approvata dal Congresso americano sarà analizzata con calma e sotto molti punti di vista. Ma di sicuro rappresenta una mossa che spariglia gli equilibri e deve far pensare.

Il punto che ci deve far riflettere è che la mossa di Trump non è populismo. Ma una vera svolta in tema di tassazione. Qualche primo spunto di riflessione lo trovate qui.
https://www.economist.com/blogs/democracyinamerica/2017/12/over-hill?mbid=nl_hps_5a3d4affcbb3bf3297923726&CNDID=51826915
Vi richiamo solo 3 passaggi di quest'articolo:
1. firms will no longer pay taxes on their overseas profits.
2. At home, the corporate tax rate will fall from 35% to 21% in 2018.
3. Workers will benefit from across-the-board cuts in income taxes until 2025, after which, if Congress takes no further action, most levies for individuals will return to today’s levels or even rise.

Non è detto che questa riforma darà un'accelerazione alla crescita (le analisi sin qui uscite sembrano confermare questa possibilità), ma non creerà neppure maggiore polarizzazione nei redditi, come molti ritengono. Questa tendenza (polarizzazione dei redditi) è già in atto e dipende dai meccanismi dell'economia digitale che essenzialmente accelera processi noti, dando ancor più valore a come il capitale umano viene formato (scuola) e alle possibilità che vengono offerte per far crescere le idee fino a diventare impresa (capitale finanziario).

Come risponderà (se mai lo dovesse fare..) l'Europa? Costruita come una sovrastruttura di Stati tendenzialmente litigiosi ed egoisti, è oggi in grado di fornire una risposta? Non ne vedo ancora l'ombra.

Come risponderà il nostro Paese? Vedremo dopo le elezioni. Intanto suggerirei di riflettere su questi spunti:
- ridurre l'irpef, eliminando le detrazioni che creano distorsione. Tasse personali più basse e meno detrazioni. Il modello pre compilato diverrà ancora più semplice da gestire e per molti non servirà più. Come ho ricordato in un precedente post, su 790 €mld di redditi lordi quale base Irpef, dopo 66 €mld di detrazioni di imposta possiamo dire che 40.8 milioni di contribuenti pagano un’aliquota media del 20%, il 95% di loro “solo” il 16% di aliquota effettiva. Ma le persone sono in grado di calcolare l'aliquota effettiva? La riduzione di 1% di Irpef su tutte le aliquote costa 7,9 miliardi. Eliminando tutte le detrazioni potremmo ridurre le aliquote almeno di 8 punti. A tutti! Pensate che la spesa per medicine crolli o nessuno andrà più dal dentista o dal veterinario?
- Far aumentare l'IVA. Ci stiamo trascinando le clausole di salvaguardia dal governo Monti, ingessando la fiscal policy. Anziché trovare 15 miliardi solo per rinviare al futuro l'aumento delle indirette, lasciamo scattare l'IVA e utilizziamo le risorse così ottenute per la scuola (attrarre professori e studenti dall'estero e mettere a disposizione degli studenti le tecnologie disponibili) ed investire in programmi di venture capital e private Equity per le nostre imprese.
- Concentrare gli incentivi e le detrazioni per le imprese su tre capitoli: a) investimenti b) formazione dei dipendenti c)assunzioni di personale eliminando tutto il resto

E l'Europa cosa ci dirà? Non ci sarà bisogno che l'Europa dica qualcosa. Ci perderemo nel labirinto delle coperture e delle lobby prima di attuare qualche riforma e quindi che l'Europa, spaurita è spaventata da un'Italia forte, dica qualcosa.

domenica 17 dicembre 2017

Facciamo i conti senza l'oste?

Come sempre campagne elettorali sono belle perchè creative. Non ne ricordo una che non avesse il 90% di contenuti demagogici e il 10% di cose inutili. Certo, in questa fase occorre andare al governo e per questo fine ogni mezzo è quello giusto. Sperando in un governo prossimo capace di governare una situazione molto complessa.


I conti pubblici. In Italia abbiamo stabilizzato il deficit:  30-35 €mld di deficit annuo. La spesa pubblica cresce, ma sopratutto grazie ad una voce, quella che ha registrato il +72% in 17 anni, le prestazioni sociali (pensioni in gran parte è CIG). Lo squilibrio tra contributi incassati e prestazioni sociali erogate è stato (dal 2000 al 2016) di circa 1.3 trilioni di euro, mentre il debito è salito di "solo" 0,8 trilioni di euro. Austerità??? 


Ora il Fondo monetario (ma attenzione all'UE che da 3 anni dice la stessa cosa) chiede di ridurre il debito. Pensando alla demografia e al modello di crescita e sopratutto alla mancata riforma della pubblica amministrazione, come faremo a ridurre il debito con la crescita? Oramai non possiamo più aggrapparci al mito delle privatizzazioni, abbiamo venduto tutto il vendibile e non si possono certo aumentare le tasse.

Al contrario in campagna elettorale si parlerà di ridurre le imposte. Su 790 €mld di redditi lordi quale base Irpef, dopo 66 €mld di detrazioni di imposta possiamo dire che 40.8 mio di contribuenti pagano un’aliquota media del 20%, il 95% di loro “solo” il 16% di aliquota effettiva. Il 5% dei contribuenti paga il 40% dell’ Irpef. Lotta vera all'evasione????