domenica 15 giugno 2014

Italia Unica. Vecchie idee per un Paese che ha bisogno di fatti. Di viaggiatori in movimento

Ho letto velocemente il programma di Italia Unica. Non mi ha colpito. Leggetelo e capirete che si tratta di carne trita e ritrita. Molto ben scritto, ma nulla di nuovo sotto il sole.
Esempi?
Meno e migliore burocrazia, cura shock con 400 miliardi (che arrivano in parte dalla solita Cassa Depositi e Prestiti e dalle spese inutili). Ora tutti parlano si spese inutili, ma nessuno riesce a ridurle. Boh.
Per ridurre il debito puntano sulla crescita del PIL e la riduzione delle tasse (ma il fondatore del movimento non era al Governo con chi le tasse le ha continuate ad aumentare?).
Alcune cose sono state già fatte (accorpamento delle centrali d'acquisto) o tentate (disboscamento degli enti inutili) o in corso (aggiornamento del catasto).
Per non parlare del patrimonio pubblico: far emergere tutto il patrimonio (il MEF ha dal 2011 tutti i dati) e creare un fondo immobiliare per la valorizzazione (ma si sono accorti che si tratta di qualcosa in corso di realizzazione?).
Mi piace il metodo, lo stesso dei iviaggiatorinmovimento.it. Si può contribuire al programma. Ma per cortesia, contribuite a qualcosa di nuovo! Il programma dei viaggiatori è a disposizione di qualunque forza politica lo voglia realizzare!

domenica 8 giugno 2014

Una CONSIP anche per i lavori? SI!

Alla fine degli anni nuovanta si arrivó alla chiusura del provveditorato generale dello Stato e gli acquisiti furono affidati alla CONSIP. Nessuno lo disse, ma il nuovo meccanismo avrebbe dovuto portare con se risparmi e meno corruzione. Sembra abbia funzionato, almeno non ci sono stati scandali per corruzione legati agli appalti in CONSIP. Lezione: potremmo accentrare anche i lavori pubblici in una società specializzata. È i provveditori ai lavori pubblici? Non si capisce perché i lavori del Mose sono stati affidati a una società, il consorzio Venezia nuova, e non ai provveditori. Ah dimenticavo. Anche i lavori di expo non sono eseguiti dai provveditori ai lavori pubblici, ma da una società appositamente costituita. Ma allora perché non creare una CONSIP per i lavori pubblici. Che faccia della professionalità e della trasparenza il suo mantra. Matteo pensaci.

mercoledì 4 giugno 2014

Non lasciamo che i nostri giovani siano come Pompei

Guardando al futuro dell'Italia non posso che pensare al nostro passato. Anche oggi la sfida che ci consente di crescere e creare occupazione è fare leva sull'innovazione. È sempre stato così; pensate ad Appio Claudio che da censore dell'antica Roma diede l'avvio alla costruzione di quella che conosciamo come via Appia, che all'inizio doveva collegare Roma a Capua. Finì col collegare Brindisi, consentendo di avvicinare l'Oriente a Roma. Quella che era un'idea innovativa (strade per collegare l'Impero) divenne un'opportunità di sviluppo. Oggi le idee innovative vengono dai giovani e l'esigenza è crescere per creare posti di lavoro, delle nostre PMI e sullo straordinario potenziale del nostro Paese. Siamo uno dei soli 5 Paesi al mondo con surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. Il fatturato estero manifatturiero è cresciuto del 16,5% dal 2008 (Fonte Unioncamere). Ci sono piccoli segni di ripresa. Allo stesso tempo però, ieri, ci hanno ricordato che abbiamo perso ulteriori 600.000 posti di lavoro. La ripresa non è così robusta, tanto da creare posti di lavoro. Forte però rimane l'importanza dei distretti industriali. È qui che il sistema Italia ha resistito alla crisi. E da qui dobbiamo partire: PMI innovative, aiutate ad entrare nel mercato, affacciarsi su quello internazionale. Imprese che sono attente al bilancio, ma che sono integrate nel territorio e danno lavoro a migliaia di persone, ai giovani creativi di cui siamo ricchi. Non facciamo come Pompei: non lasciamo cadere la creatività dei nostri giovani a terra, ma lasciamoli produrre sviluppo per l'Italia. La storia ce lo chiede.