sabato 14 maggio 2016

Fermare il declino del Paese, partendo dal Sud

Il Paese ha da molto tempo imboccato un lento processo di declino. Tutto è iniziato perché la politica non è stata in grado di rigenerarsi dopo "mani pulite" ed ha prodotto un sistema di potere che si è ripiegato su se stesso, chiuso alla possibilità di rinnovo. A dimostrare la nostra fase di declino c'è il sud Italia. A parte gli annunci, la situazione delle regioni meridionali sta a rappresentare il fallimento della nostra classe politica.  

Il processo non è però irreversibile.

Nessun Paese può permettersi di "trascinare" un altro Paese, dimensionalmente uguale, né di sopportarne i costi. Così il Nord non può trascinare il Sud. 
Ma la colpa non è del Sud, o almeno non tutta. C'è una buona classe produttiva, delle grandi università, ma mancano infrastrutture e legalità. Sopratutto si è cercato di trapiantare l'industria con gli incentivi e non si è ascoltato quello che la classe imprenditoriale chiedeva per il Sud. Finiti gli incentivi, mancando ancora le infrastrutture, gli unici rimasti sono gli imprenditori nati al Sud (con qualche bella eccezione). 

Non servono politiche speciali per il Meridione. Serve una governance pubblica che punti sulle eccellenze del territorio. Serve in tutto il Paese, ma iniziamo dal Sud.
Un apparato amministrativo pubblico che, superando i veti burocratici tra vari enti, consenta di realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo delle imprese rimaste attive (il 50% ha chiuso dal 2008), la cui redditività è in crescita. Queste imprese operano in vari settori (chimica, manifattura, agroalimentare, gomma e plastica, Aereospazio) che possono offrire un contributo decisivo al rilancio del sud. 

Contemporaneamente, occorre puntare su contesto e capitale sociale. Le università vadano nelle imprese, nella pubblica amministrazione e chiedano quali professionalità servono. Molti imprenditori cercano figure qualificate e non le trovano se non assumendo da altre regioni o all'estero. Ed è difficile che queste persone poi rimangano. 

Infine, imponiamoci a Bruxelles. La spesa per investimenti delle regioni meridionali sia fuori del Patto per 5 anni. Se riparte il sud, riparte l'Italia. Forse qualcuno ha paura di questo? E se riparte il Pil, il debito pubblico scende (Leggi qui).

Storia, capacità imprenditoriale e capitale umano. Molto c'è già. Ma non basta agitare per ottenere un cocktail. Serve la buona politica. 

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