giovedì 9 agosto 2018

Come non dare ragione a Gustavo Piga


 
Leggo oggi sul Sole 24 ore Gustavo Piga (GP) che scrive quello che molti economisti pensano, ma non dicono. Dov'è il programma economico del Governo?
 
Inutile dire che sono pienamente d'accordo con lui.
 
Nell'articolo ha finalmente individuato la terza via, quella della "non eccessiva correzione" come la strada che probabilmente l'esecutivo sceglierà di percorrere. La stessa di Padoan, che abbiamo percorso senza dirlo. Una via, quella della "non eccessiva correzione" lastricata di un mix di interventi che vanno dalla riprogrammazione della spesa (tetto alla spesa corrente e aumento di quella per investimenti), aumento dell'IVA e maggior deficit, il tutto nella speranza che l'economia cresca.  Intanto, tutto questo porta maggior debito, almeno nel breve periodo.
 
Idealmente, quanto scrive GP mi suggerisce alcune riflessioni.
 
GP dimentica che, nell'era del populismo, si è sempre in campagna elettorale. Non premiano le scelte di lungo periodo, ma i 140 caratteri che dicono quello che le persone si vogliono sentire dire. Quindi perché programmare? E poi ci siamo mai attenuti ad un programma? Solo di recente abbiamo tentato un percorso di riforme. Il non avere un obiettivo ed un programma da seguire, sono la prima spiegazione di perché siamo dove siamo.
 
E qui la seconda considerazione. GP suggerisce, alla fine del suo articolo, che stiamo già giocando nella serie B mondiale e che il rischio è di rimanerci per sempre. Purtroppo è vero. E se la politica non riconosce questo agendo di conseguenza, semplicemente vuol dire che la situazione è anche peggio di come la scrive GP. 
 
Infine, non sfugge che l'esito della partita che stiamo giocando passa anche per i risultati delle elezioni europee. Se l'onda populista, non solo italiana, dominerà la scena, il nostro Governo potrebbe avere una sponda per evitare di essere messa in procedura per disavanzo eccessivo, che - tecnicamente - potrebbe succedere anche domani, visto che l'Italia non rispetta, da tempo, la regola sulla riduzione del debito. Se così accadesse, Tria si troverebbe nella posizione di avere consentito al Governo di raggiungere i propri obiettivi e resterebbe al suo posto. Certo, in caso contrario, ci troveremmo con un governo in difficoltà, di cui Tria sarebbe il garante.
 
In breve, Tria ne esce vincitore. Si rafforza.  Ma l'obiettivo dovrebbe essere quello di rafforzare l'Italia nell'Europa. Possono coincidere?
 
 
 

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