domenica 26 giugno 2016

Brexit: istruzioni per il vertice di domani a Berlino.

Molti commentatori oggi si accorgono di quanto detto da questo blog ieri. "C'è chi cerca di differenziare i voti a secondo delle coorti di età o in relazione alla posizione geografica ed infine al grado di istruzione. Ma i voti, in democrazia si contano e non si pesano." (vedi il testo completo del pezzo).

La reazione che domani mi aspetto dal vertice a tre (Germania, Francia e Italia) non deve riguardare solamente gli aspetti numerici dell'attuale situazione Europa ed in particolare i numeri di finanza pubblica. Occorre affrontare in modo serio il tema della disoccupazione e della disuguaglianza crescente che la globalizzazione ha portato all'interno delle nostre società e che si manifesta anche attraverso gli imponenti flussi migratori a cui stiamo assistendo. 

Oggi non servono risposte egoistiche che cerchino di trarre vantaggio dalla situazione che si sta venendo a creare.

I movimenti populisti che stanno crescendo in Europa e nel mondo non sono altro che la manifestazione democratica di un effetto della globalizzazione, che per molto tempo abbiamo rifiutato di riconoscere. All'inizio, quando l'economia sembrava offrire possibilità per tutti, le persone immaginavano di poter avere una fetta, anche piccola, del nuovo benessere che si stava generando a livello macro. Tuttavia, mano a mano che il processo di globalizzazione andava avanti e spingeva giù i prezzi di produzione, la ricchezza e la società si polarizzava, polverizzando la classe media e creando una classe di emarginati economici e sociali sempre più imponente.

Occorre quindi che il vertice di domani dia una risposta concreta a quanti si sentono oggi esclusi dalla società ovvero hanno visto diminuire le proprie prospettive di essere parte di un processo di crescita e di beneficiare del progresso tecnologico e scientifico che caratterizza parte del mondo moderno.

Quali sono i rischi che corriamo se non si affronta in modo strutturale il problema della disparità economica e sociale che la globalizzazione ha creato?
Che i movimenti estremisti che cercano di affermare la propria esistenza negando i vantaggi della globalizzazione e della moneta unica, facendo leva sul malcontento ed illudendo i cittadini di una pronta soluzione dei problemi una volta disgregato l'euro, riescano a distrarre tutti dalla soluzione del problema che passa per una maggiore uguaglianza sociale ed una diversa distribuzione della ricchezza.

Oggi la confusione politica che si è creata in Gran Bretagna a seguito del Brexit può diffondersi nel continente se prevalgono gli interessi nazionalistici in vista delle prossime elezioni di Francia e Germania. Saranno i temi quali la maggiore flessibilità economica e finanziaria degli Stati Membri a dominare le discussioni domani, oppure finalmente si darà avvio ad un vero e proprio piano Marshall per l'economia europea e dei paesi dai quali i flussi migratori provengono? Si deciderà finalmente di accompagnare l'azione della Banca centrale europea con politiche di bilancio? Si inizierà ad utilizzare il bilancio UE per emettere titoli in grado di finanziare missioni economiche e sociali nei paesi dai quali la guerra fa emigrare milioni di persone? Si capirà che le regole sugli aiuti di Stato servono per livellare le disparità e non per crearne delle altre nell'interesse dello sviluppo comune dell'Europa e non dei singoli paesi?

Sono cattolico credente e pregherò perché uno spirito costruttivo e rinnovatore, ispirato ai veri valori della carta europea di Ventotene sia presente all'incontro di domani. 

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