Oggi si concludono le consultazioni al Quirinale e forse domani, dopo una dovuta pausa di riflessione, il Presidente della Repubblica conferirà l'incarico di Presidente del Consiglio
Le tre parole chiave dell'esecutivo devono essere: Economia, Economia, Economia. Soltanto riprendendo la crescita economica, infatti, possiamo dare risposta alle disuguaglianze che si sono create in 8 anni di crisi. La coesione sociale si nutre di una crescita che crea posti di lavoro, che genera risorse per politiche di inclusione sociale, che mette in sicurezza le imprese e le rafforza da un punto di vista patrimoniale. Non sarà facile, ma non è impossibile. Vediamo le mie proposte.
A. Economia.
La mia prima proposta è che il Governo, invece di utilizzare la Cassa Depositi e Prestiti su tutti i fronti di crisi, la utilizzi per la crescita economica. In particolare per:
La mia prima proposta è che il Governo, invece di utilizzare la Cassa Depositi e Prestiti su tutti i fronti di crisi, la utilizzi per la crescita economica. In particolare per:
- La progettazione ed il finanziamento delle ultime infrastrutture necessarie al Paese, in collaborazione con Ferrovie dello Stato e ANAS. Serve collegare i porti con le ferrovie, dopo aver scelto su cosa specializzare i diversi porti italiani per evitare di farci concorrenza tra di noi e non essere in grado di concorrere con i porti esteri. E' necessario terminare, entro l'anno, i collegamenti in banda larga su tutto il territorio nazionale. Occorre finanziare l'acquisto di nuovi mezzi di trasporto su gomma (lo Stato e le Regioni pagheranno con contributi pluriennali.
- Il finanziamento della piccola e media impresa, fruttando in modo più profondo il Piano Juncker, per sostenere le imprese che innovano il processo ed il prodotto e quelle che si propongono di entrare nella manifattura 4.0. Non solo debito, ma anche capitale di rischio.
- L'elaborazione ed il finanziamento di un grande piano per il turismo sostenibile nelle regioni del sud d'Italia.
B. Economia
La mossa però più necessaria è la riforma fiscale. Ridurre IRPEF e IRES si può e forse meglio avrebbe fatto il governo uscente a utilizzare le risorse spese per finanziare gli 80 euro e il job act per ridurre permanentemente il carico fiscale dell'economia. Occorre, poi, portare a conclusione la riforma di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate seguendo un principio: il 90% delle risorse umane devono essere a lavoro per aiutare i contribuenti e il 10% ai controlli. Le risorse arriveranno dall'aumento dell'IVA.
La mossa però più necessaria è la riforma fiscale. Ridurre IRPEF e IRES si può e forse meglio avrebbe fatto il governo uscente a utilizzare le risorse spese per finanziare gli 80 euro e il job act per ridurre permanentemente il carico fiscale dell'economia. Occorre, poi, portare a conclusione la riforma di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate seguendo un principio: il 90% delle risorse umane devono essere a lavoro per aiutare i contribuenti e il 10% ai controlli. Le risorse arriveranno dall'aumento dell'IVA.
C. Economia
L'economia ha bisogno di processi decisionali più celeri. Nella crisi del 1929, il tracollo dell'economia USA raggiunse l'Europa dopo circa 12 mesi. Oggi i fenomeni economici si trasmettono in 12 secondi. Il Parlamento si deve impegnare non solo nella legge elettorale, ma nel rivedere i propri regolamenti per assicurare un iter normativo che si deve chiudere in massimo 45 giorni. Le norme in campo economico devo essere per lo più di applicazione automatica e la dove non è possibile, occorre che i vari organi dello Stato - inclusa la Corte dei Conti e il Consiglio di Stato - collaborino ex ante e non facciano la caccia alle streghe ex post.
Ce la possono fare i nostri politici o penseranno solo a come modificare la legge elettorale?
L'economia ha bisogno di processi decisionali più celeri. Nella crisi del 1929, il tracollo dell'economia USA raggiunse l'Europa dopo circa 12 mesi. Oggi i fenomeni economici si trasmettono in 12 secondi. Il Parlamento si deve impegnare non solo nella legge elettorale, ma nel rivedere i propri regolamenti per assicurare un iter normativo che si deve chiudere in massimo 45 giorni. Le norme in campo economico devo essere per lo più di applicazione automatica e la dove non è possibile, occorre che i vari organi dello Stato - inclusa la Corte dei Conti e il Consiglio di Stato - collaborino ex ante e non facciano la caccia alle streghe ex post.
Ce la possono fare i nostri politici o penseranno solo a come modificare la legge elettorale?
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