sabato 10 settembre 2016

Pronti per i due Euro?

Sono sicuro he la dichiarazione di Atene di ieri abbia aperto un nuovo capitolo della storia dell'Unione Europea. 

Alcuni segnali erano arrivati da eminenti economisti, che hanno cominciato a teorizzare come sia più conveniente  tornare indietro dall'euro rispetto a proseguire nella strada intrapresa alcuni decenni fa. 

Presenti Grecia Francia Italia Portogallo Spagna Malta e Cipro,  da Atene ieri è partita ieri la proposta di un'Europa più solidale, con meno tecnicismi, più crescita e coesione. A pensarci bene nulla di diverso da quello che i trattati di Roma proponevano di fare, affidandosi ad una visione politica di un'Europa unita e in grado di essere punto di equilibrio nel mondo. 

Leggendo bene l'ultimo lavoro di Joseph Stigliz, mi sembra di arrivare a conclusioni opposte a quelle propinate recentemente sulla stampa da commentatori e movimenti politici proprio a partire dal suo lavoro. La mia conclusione è che siamo ad un punto di svolta così importante, tale da far paura a chi non vuole che l'Europa resti unita e si rinsaldi dietro una visione politica di unità e solidarietà sociale. Ma chi può non volere il progetto europeo? 

Ognuno di voi lettori può certamente rispondere; la mia idea è che siamo proprio noi cittadini dei paura del cambiamento che l'Europa Unita può portare.  Questo ci fa rinchiudere in noi stessi, e da animo alle richieste nazionaliste di ritorno alle monete nazionali e di rifiuto dei migranti. Insomma siamo vittime della nostra paura di giocare un ruolo attivo all'interno di un mondo sempre più complesso. 

La lunga stagnazione economica porta con sé un'altra vittima: l'ideale che aveva mosso i fondatori dell' Unione Europea. Facciamo in modo che non sia così! 



Nessun commento:

Posta un commento