domenica 17 dicembre 2017

Facciamo i conti senza l'oste?

Come sempre campagne elettorali sono belle perchè creative. Non ne ricordo una che non avesse il 90% di contenuti demagogici e il 10% di cose inutili. Certo, in questa fase occorre andare al governo e per questo fine ogni mezzo è quello giusto. Sperando in un governo prossimo capace di governare una situazione molto complessa.


I conti pubblici. In Italia abbiamo stabilizzato il deficit:  30-35 €mld di deficit annuo. La spesa pubblica cresce, ma sopratutto grazie ad una voce, quella che ha registrato il +72% in 17 anni, le prestazioni sociali (pensioni in gran parte è CIG). Lo squilibrio tra contributi incassati e prestazioni sociali erogate è stato (dal 2000 al 2016) di circa 1.3 trilioni di euro, mentre il debito è salito di "solo" 0,8 trilioni di euro. Austerità??? 


Ora il Fondo monetario (ma attenzione all'UE che da 3 anni dice la stessa cosa) chiede di ridurre il debito. Pensando alla demografia e al modello di crescita e sopratutto alla mancata riforma della pubblica amministrazione, come faremo a ridurre il debito con la crescita? Oramai non possiamo più aggrapparci al mito delle privatizzazioni, abbiamo venduto tutto il vendibile e non si possono certo aumentare le tasse.

Al contrario in campagna elettorale si parlerà di ridurre le imposte. Su 790 €mld di redditi lordi quale base Irpef, dopo 66 €mld di detrazioni di imposta possiamo dire che 40.8 mio di contribuenti pagano un’aliquota media del 20%, il 95% di loro “solo” il 16% di aliquota effettiva. Il 5% dei contribuenti paga il 40% dell’ Irpef. Lotta vera all'evasione????

Nessun commento:

Posta un commento