martedì 22 agosto 2017

Il bivio si avvicina. La politica deve rinnovarsi



Le prossime elezioni nel vecchio continente sono di importanza cruciale non solo per l'Europa. Ancora una volta la nostra Italia rischia di fare la differenza se solo la smette di essere considerata debole e torna ad essere un pilastro dell'Unione.  

Dall'atteggiamento che l'Europa prenderà post elezioni nei singoli Paesi,  sui temi quali la difesa comune, le politiche fiscali e i migranti dipenderà infatti molto degli assetti futuri e degli equilibri mondiali. E queste posizioni devono esser prese nell'interesse europeo e non di quello tedesco.

Angela Merkel in Germania ha da sempre teso una mano agli Stati Uniti, mentre strizzava l'occhio al suo partner commerciale più importante, la Cina.  Cosa farà la Merkel dopo le elezioni in caso di vittoria? Cina? USA? Sugli altri fronti (politica fiscale e immigrati sappiamo bene cosa succederà). E la Francia... Macron attende istruzioni!

L'Italia, l'unica rimasta senza partner per un giro di Walzer, traballa tra vecchie amicizie e nuove sfide. E' l'unica però che può fare la differenza e evitare che l'Europa si adagi sulla posizione più comoda: seguire il blocco tedesco. 

Da sempre, purtropo, l'Italia non ha mai preso posto definitivamente nello scacchiere politico mondiale. Chi vincerà le prossime elezioni prenderà posizione o continuerà a galleggiare in attesa del "principe azzurro" o del "cavaliere bianco"? 

Vediamo le opzioni per il bel paese. Provare ad essere partner della Cina?  No. C'è già la Germania e poi i cinesi non cercano partner. Sbaglia la Germania a pensare di avere un amico commerciale di quel tipo. 
La Russia allora. Certo con un ritorno di Berlusconi potrebbe diventare un'opzione. Ma solo se sarà un governo di coalizione o a guida centro destra.
Allora, agganciati agli USA? Forse non siamo più funzionali alla loro politica. 

E perché non iniziare a pensare di essere europei? Non intendo metterci dietro Francia e Germania, ma pensare di costruire una politica estera comune e non filo tedesca o francese. Così in campo economico e di politica dell'immigrazione. 

Resta il fatto che possiamo scegliere con chi andare - e l'unica scelta é di concentrarci sulla costruzione europea - ma saremo un partner gradito? 

La risposta è no. No, se questo parlamento non è in grado di votare una vera legge elettorale, che non sia espressione del tipico sentimento politico italiano, l'egoismo. Cosi, dopo non essere riuscito a fare alcune delle riforme necessarie, questo parlamento potrá essere ricordato per aver decretato il nostro declino in modo definitivo.  

La speranza è l'ultima a morire, ma è legittimo chiedersi se Berlusconi - pronto a rientrare in campo - sarà il vero padre nobile del nuovo millennio; se, dopo aver sciupato 2 legislature, stavolta non lasci il segno e ponga le basi per la governabilità di un Paese stanco e vecchio. E' anche legittimo chiedersi se gli oppositori di Berlusconi siano in grado di fare lo stesso. O di cogliere un'eventuale apertura seria del Cavaliere. Magari il M5S ci stupisce e inizia da dove una vera forza politica diversa dovrebbe partire: il bene del Paese e non dagli slogan. Sogno. Ovvio che sono un inguaribile ottimista.  
Ma la speranza è sempre l'ultima a morire.  Alla fine lo stellone italiano si accenderà. Ne sono sicuro. 
L'Italia è piena di giovani. Di risorse. Di volontà. Basterà aiutare queste componenti ad emergere! 

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