sabato 22 agosto 2015

Forse c'è Speranza. La politica delle idee e de dibattito potrebbe tornare

Finalmente! Questa esclamazione spero abbia accompagnato la lettura dell'articolo di Speranza sulla riforma della tassazione. Non tanto e non solo per il contenuto sul quale si può anche non essere totalmente d'accordo, ma sopratutto per la forza di provare ad avviare un dibattito esteso sulle questioni di politica economica. 

Come detto in altri post di questo blog, in Italia manca il dibattito (vedi il post: più confronto-meno-polemica-una-ricetta.) Si polemizza, questo si. Ma il dibattito mette in luce le differenze nelle sfumature e consente in modo chiaro di prendere decisioni e di formare un'opinione nei cittadini. 

La politica è anche questo: formare i cittadini e non illuderli con riforme da 80 euro. Certo, formare i cittadini ha un costo politico alto. I cittadini informati chiederanno sempre di più alla Politica in termini di vision e scelte. La classe politica dovrà essere in grado di dare queste risposte e passare dagli slogan ai contenuti. Cosa c'è di male a sognare e sperare nel miglioramento? Ci avevamo provato con Gustavo Piga un anno fa, lanciando una proposta il 15 agosto (Vedi: il Piano Marshall per l'Italia), che fu ospitato su questo blog, ma anche da "Il Foglio". Piga continua a provarci (vedi il suo sforzo del 20 agosto: on-ce-piu-la-spesa-pubblica-di-una-volta-e-perche/). 

Oggi, più autorevolmente, ci prova un politico. Spero vada meglio, che il dibattito si consolidi. Perché? Perché un uomo solo al comando non ha mai dato buoni risultati.

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