lunedì 6 aprile 2015

Riflessioni, sentimenti e speranza

Questo fine settimana di Pasqua ci ha portato molto tempo per leggere e riflettere. Spero che tutti abbiamo avuto modo di stare in compagnia e di rilassarsi, per essere pronti a riprendere a lottare, da domani, nella vita quotidiana. 

Passeggiando per l'Italia ho visto molti turisti, molte persone anziane, molti ragazzi pieni di voglia di vivere, molti volontari intenti a curare le visite ai nostri beni culturali, ma anche molta sporcizia per le strade, molte persone senza casa, molte buche nelle strade.
Luci ed ombre di un Paese in declino, aggrappato alla sua storia, che però pare non averle insegnato nulla. 

La storia ci ha insegnato che tutto cambia grazie alle forze presenti nella nostra società, che oggi non hanno confini predefiniti. Che tutto cambia grazie alla nostra innata natura di cercatori, di inventori, di persone impavide. Pensate a Marco Polo. O alle Legioni Romane. O a Michelangelo. In tutti troverete forza, entusiasmo, voglia di vincere la paura, voglia di scoprire e non rimanere chiusi nella loro quotidianità. Voglia di fare. I grandi condottieri, i grandi imprenditori, i grandi politici, i grandi di ogni tempo si sono affermati per aver seguito una loro intuizione, un loro sogno. Tanto impegno, poca paura. 

Qual e' oggi il nostro sogno?
Il mio? Vorrei avere la libertà di agire e fare scelte, che vivendo in una società globale, derivano dalle possibilità e dalle norme che regolano il vivere del mondo globale. A cui noi non siamo abituati. Anche se, rileggendo la nostra Costituzione, capisci che chi scrisse quel testo era molto più avanti di noi. Molto più lungimirante. Aveva molta meno pausa di osare. 

Oggi le regole del mondo globale non danno molto tempo per pensare a come realizzare un'idea, si deve poterla realizzare e basta. Sempre nel rispetto delle regole certo, ma ricordando che spesso le regole vengono riscritte a fronte di un desiderio di cambiamento della società. Com'è stato nel caso della rivoluzione americana, quella francese, ma anche dopo il lancio di Google e Wikipedia. O come nel caso del lancio degli smartphone, che hanno rivoluzionato la nostra vita in modo lecito e veloce. 

La storia si scrive cambiando, non attuando decreti. Il nostro Paese sono anni che parla di banda larga, ultralarga e produce studi ed analisi su come realizzarla. Intanto la connessione a internet, base della nuova democrazia, fonte di sviluppo e di crescita, consente ad altri di andare avanti, progettando nuove soluzioni. Noi, cullandoci di un passato che se potesse ci ripudierebbe, ci culliamo nella discussione. 

Noi meritiamo di più.

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