domenica 3 agosto 2014

Se il calafataggio diventa un'arte perversa.

I calafati erano una casta potente nella Repubblica marinara di Venezia. Si occupavano di impemiabilizzare le navi. Arte difficile, con pece e canapa dovevano rendere sicuro il viaggio dei galeoni, militari e commerciali. Alla loro arte era affidato il successo o la sconfitta della Repubblica marinara.

Anche oggi i calafati sono molto potenti. Ma lavorano per impemiabilizzare il Paese dalle riforme. Chi li chiama burocrati, chi lobbisti, chi senatori, chi mandarini, ma in realtà si tratta di una trasversale organizzazione spontanea e indifferenziata che vuole mantenere lo status quo.

Diciamolo: il Paese non vuole cambiare. Come scrisse Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo unico libro "il gattopardo" , se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi!

Dati gli avvenimenti di questi giorni, delle due l'una. O il sistema dei calafati ha veramente paura del cambiamento, e questo vuol dire che Renzi incarna il vero cambiamento, oppure i calafati hanno trovato un loro gattopardo che cambia tutto per non cambiare nulla.

Io penso siamo di fronte ad un vero cambiamento. È i calafati moderni stanno avendo paura. Almeno in cuor mio lo spero.

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