mercoledì 2 luglio 2014

L'Europa che vorrei

Il livello di conoscenza cittadini materia di decisioni politiche dell'Unione Europea è molto bassa. Chi decide cosa, come vengono definiti e poi spesi i fondi strutturali, cosa implica un regolamento europeo, sono tutte questioni non meramente tecniche, ma chiaramente politiche delle quali i cittadini europei hanno diritto di conoscere di più.

Se vogliamo un'Europa attiva, vi è la necessità di cittadini che abbiano la possibilità di confrontarsi con il governo europeo sulle decisioni, in modo da indicare - attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento - gli obiettivi e i bisogni. Queste elezioni europee hanno già segnato un punto di svolta, in quanto gli era l'indicazione del presidente della commissione, ma non basta. Per molto, troppo tempo, ci hanno detto che le decisioni di Bruxelles erano tecniche. Ma non c'è nulla di più politico di decisioni che incidono giornalmente sulla nostra vita sociale produttiva ed economica. Non c'è nulla di più politico di una decisione presa a Bruxelles, da persone che dovranno essere controllate e indirizzati da chi ha un mandato popolare, il Parlamento europeo.

Giovedi’ 3 luglio partirà ufficialmente la campagna raccolta firme per il Referendum contro l’ottusa austerità.  Promosso, definito, voluto dai viaggiatoriinmovimento, il referendum è un modo per i cittadini europei che vivono in Italia di dire la loro su di una delle decisioni più importanti che sono state prese negli ultimi anni dall'Unione Europea. Chi partecipa alla raccolta delle firme e consente di svolgere il referendum, si interroga se l'Europa che vuole, se l'Italia che vuole, è quella che c'è oggi o quella che dobbiamo finire di costruire insieme. Si interroga se l'Europa di oggi e quella che dal 2007
ha 7 milioni di disoccupati in più, ha perso 3 i punti percentuali di prodotto interno lordo e ha 30 punti percentuali di debito pubblico in più, senza contare l'incremento dell'indebitamento privato.


Chi firma per il referendum ha capito che oggi paghiamo i costi economici e sociali delle contraddizioni dell'unione europea che ha alla sua base lo sviluppo economico e la coesione corsine sociale. Voglio un'Europa dove ci sia  libertà di portare avanti  i propri progetti. 

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