mercoledì 4 giugno 2014

Non lasciamo che i nostri giovani siano come Pompei

Guardando al futuro dell'Italia non posso che pensare al nostro passato. Anche oggi la sfida che ci consente di crescere e creare occupazione è fare leva sull'innovazione. È sempre stato così; pensate ad Appio Claudio che da censore dell'antica Roma diede l'avvio alla costruzione di quella che conosciamo come via Appia, che all'inizio doveva collegare Roma a Capua. Finì col collegare Brindisi, consentendo di avvicinare l'Oriente a Roma. Quella che era un'idea innovativa (strade per collegare l'Impero) divenne un'opportunità di sviluppo. Oggi le idee innovative vengono dai giovani e l'esigenza è crescere per creare posti di lavoro, delle nostre PMI e sullo straordinario potenziale del nostro Paese. Siamo uno dei soli 5 Paesi al mondo con surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. Il fatturato estero manifatturiero è cresciuto del 16,5% dal 2008 (Fonte Unioncamere). Ci sono piccoli segni di ripresa. Allo stesso tempo però, ieri, ci hanno ricordato che abbiamo perso ulteriori 600.000 posti di lavoro. La ripresa non è così robusta, tanto da creare posti di lavoro. Forte però rimane l'importanza dei distretti industriali. È qui che il sistema Italia ha resistito alla crisi. E da qui dobbiamo partire: PMI innovative, aiutate ad entrare nel mercato, affacciarsi su quello internazionale. Imprese che sono attente al bilancio, ma che sono integrate nel territorio e danno lavoro a migliaia di persone, ai giovani creativi di cui siamo ricchi. Non facciamo come Pompei: non lasciamo cadere la creatività dei nostri giovani a terra, ma lasciamoli produrre sviluppo per l'Italia. La storia ce lo chiede.

Nessun commento:

Posta un commento