domenica 1 marzo 2015

Pa: rinnovamento dei processi e meno norme


Occorre un progetto serio per cambiare il modello di funzionamento della PA attraverso:

  • la completa revisione dei processi amministrativi, che recepisca al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie informatiche; la riforma non parte dalle norme, ma dalla necessità di rivedere i processi di lavoro dell'Amministrazione, nell'ottica di favorire cittadini e imprese;
  • la riduzione “drastica” dei margini di “discrezionalità” nei processi decisionali della PA. Questo al fine di assicurare il rispetto dei tempi, l’omogeneità formale ed etica (anticorruzione) delle decisioni assunte dalla PA nei confronti dei cittadini e delle imprese.


Punto di partenza: al’innovazione organizzativa e di processo, consentirebbero la ridefinizione dei confini dell’intervento pubblico, creando le condizioni per un “nuovo” modello di Pubblica Amministrazione. Dopo lo studio dei processi, si valuterà come cambiare le norme. Oggi partiamo dalle norme, senza aver chiaro obiettivi e strumenti. L'informatica da oggi delle possibilità enormi, sconosciute in passato. Il ritardo tecnologico organizzativo della PA (e le carenze infrastrutturali, come il ritardo sulla banda larga) pesano sullo sviluppo del Paese. 

La riorganizzazione del modello di funzionamento e di erogazione dei servizi pubblici assicurerà livelli di servizio più elevati o in linea con quelli attuali, ma a costi più bassi. Sarà, infatti, necessario un minor numero di impiegati nel settore pubblico per assicurare gli stessi servizi, grazie alla minore discrezionalità dei processi amministrativi. È la minore discrezionalità è un forte antidoto per la corruzione e l'inefficienza.  Sarebbe una risposta concreta al bisogno del Paese ed un esempio per gli altri paesi dell’UE che intendono contribuire, attraverso un miglioramento della Spesa Pubblica, al rafforzamento dell’Economia Europea.





Nessun commento:

Posta un commento